Tracce femminili nella biblioteca
La dedica di Metastasio a Vittoria Valvasone di Maniago e le note di possesso di Virginia, Vittoria (e altre)
Nella biblioteca Florio, accanto a note di possesso maschili ci sono anche riferimenti a donne (o di donne) appartenenti alla famiglia.
La più significativa è sicuramente la dedica che Pietro Metastasio scrive su una copia della sua operetta l’Alcide al bivio donata a Vittoria Valvasone, moglie di Daniele Florio: “Alla valorosissima dama signora contessa Vittoria Florio de Valvasone in segno della sua rispettosissima stima”. E' una dedica molto discreta, così come si conveniva rivolgendosi alla consorte di un amico, ma al di là dei rapporti di amicizia fra Daniele e il Metastasio, l’esistenza di questa dedica conferma una certa sensibilità letteraria appartenuta a Vittoria Valvasone.
Ci sono molte altre piccole tracce presenti sui libri e riconducibili alle donne di casa Florio.
La nota di possesso di Virginia Florio, ovvero Virginia Mattioli Florio sulla risguardia di un Magazin des demoiselles oppure la dedica sul contropiatto della commemorazione funebre di Vittoria Mattioli in Belgrado.
Le note di possesso di due Vittorie molto diverse per scrittura: una è apposta sul verso della copertina di una grammatica italiana e francese (Goudar, seconda edizione del 1833), forse di Vittoria la giovane figlia di Filippo morta a soli 22 anni; l'altra, assai diversa, è sulla risguardia di un libro del 1861 di Antonio Bresciani Lorenzo ou le conscrit, forse di Vittoria Isabella (che abbiamo già visto destinataria di un libretto per nozze) che si firma anche in francese Victorie.
Sono dediche fatte a donne, infine, quella con cui la Società friulana dei veterani di Udine nel 1908 indirizza i suoi rendiconti economici a Vittoria Ciconi Beltrame, e quella del tenente Arrigo Ivancich fatta a un'altra Vittoria Florio (forse Isabella cognata della Ciconi) su una pubblicazione del 1917 in cui si onorano due formazioni militari della prima guerra mondiale, il Genova e il Novara.
Il diavolo e l'acqua santa: carte da gioco "parlanti" e preghiere di bimbe
Per restare nell'ambito della curiosità e del divertimento non possiamo non citare un particolarissimo bigliettino firmato L.M. accompagnato da due carte da gioco raffiguranti il sei di picche e il tre di quadri. Le prime quattro righe del biglietto sono in latino e sono un augurio a due fratelli. L’ultima riga in italiano recita: “E a questa dama sì prudente e pia / propizio il Ciel costantemente sia”. Resta il mistero del dedicatario L.M. ma anche del destinatario (o della destinataria), sappiamo solo che biglietto e carte erano custoditi insieme in un libro di storia.
In un libro di preghiere abbastanza antico, la Filotea del 1786, troviamo una piccola orazione scritta da mano di bambina, o ragazzina che esprime i propri buoni propositi per il futuro: è la riprova di presenze femminili fra i libri conservati in casa.
Sono state trovate anche due ricette di dolci una più antica (forse della fine del XVIII secolo) e l'altra più recente (fine Ottocento inizi Novecento) probabilmente legata a Vittoria Ciconi Beltrame.