Donne che scrivono per le donne
Scritture femminili: l'Arcadia e i Lumi
Diverse sono le opere di autrici conservate in biblioteca, a partire da poetesse appartenenti all'Arcadia e frequentatrici del salotto lettarario di Lavinia: le Rime pastoriali (1807) di Aglaja Ansillide, nome arcadico di Angela Veronese, la Lettera di Fiordiligi Taumanzia (1807) nome arcadico di Orinzia Romagnoli Sacrati, e la Risposta alla lettera del signor di Chateaubriand sopra Venezia di Giustina Renier Michiel.
Presenti anche scrittrici francesi in traduzione - come per esempio Madame de Stael o Isabella di Montolieu o Anne-Thérèse de Marguenat - e opere in lingua originale, come i romanzi della contessa di Genlis.
Notevoli, infine, gli scritti sulla pittura di Catherine Charlotte Patin (1691) e il diario della pittrice Rosalba Carriera (1793).
Scritture femminili: il romanzo ottocentesco
Molto amati negli anni Trenta del XIX secolo sono i romanzi di genere storico tradotti da altre lingue in italiano e francese: Ann Radcliffe, Karoline Pichler, Maria Edgeworth, o i romanzi di autrici statunitensi protestanti, tradotti in francese, come Maria Susanna Cummins, inseriti in collane cattoliche.
La nota di possesso di Vittoria Ciconi Beltrame (suocera di Giuliana Canciani) sulle Lettres choisies di M.me de Sévigné (nell’edizione del 1888-1889) rivela, invece, un interesse per la letteratura epistolare fino al Novecento inoltrato.
Scritture femminili: autrici locali
Troviamo, infine, in biblioteca anche autrici locali come Giulia Arcoloniani Valvason Maniago superiora delle Dimesse udinesi che compone rime per monacazioni, perloppiù anonime, e Caterina Percoto di cui in biblioteca si conservano I dieci raccontini del 1865 e I fumi di Norina del 1884.