Napoleone lascia palazzo Florio dopo l'incidente (da Gino Pieri, Napoleone e il dominio napoleonico nel Friuli)

L'incidente diplomatico di palazzo Florio

La conferenza dell'11 ottobre 1797

Se è noto a tutti che il Trattato di pace firmato il 17 ottobre 1797 - che segnò la fine della Serenissima Repubblica di Venezia - avvenne tra Campoformidovilla Manin di Passariano, non tutti sanno che le trattative che lo anticiparono si svolsero anche nella Biblioteca di palazzo Florio. 

Particolarmente noto è l'incontro dell'11 ottobre burrascoso fin dall'inizio e bruscamente interrotto da un gesto violento di Napoleone che avrebbe gettato a terra un prezioso vassoio. Ma andiamo per ordine.
Principali protagonisti furono il giovane Napoleone Bonaparte, il conte Johann Ludwig von Cobenzl, in rappresentanza della casa d'Austria, alla presenza, con ruolo di comprimari, del marchese di Gallo, del conte di Merveld e del barone Ignaz von Degelmann

I particolari di questo incontro, o meglio "scontro" - come scrive Gino Pieri - "non sono ricostruibili con assoluta sicurezza per le versioni non concordi che ne furono date dai protagonisti".
La versione di Napoleone si legge nei ricordi trascritti durante la prigionia di Sant'Elena da Emmanuel de Las Cases ne Le mémorial. Riportiamo il passo digitalizzato nell'edizione francese (Gallimard, 1956).
La versione di Cobenzl è, invece, contenuta nella relazione inviata a Vienna tre giorni dopo l'avvenimento e riportata da Pieri nella sua opera Napoleone e il dominio napoleonico in Friuli.

Una sintesi efficace e completa degli avvenimenti (con relative fonti) è stata scritta da Giacomo di Prampero nel suo Napoleone in Friuli: abbiamo digitalizzato l'estratto.

 

Illustrazioni

La ricostruzione di Giacomo di Prampero non è priva di inesattezze. Infatti, nella sua descrizione, prima scrive "statuetta" e poi, citando Le mémorial Las Cases, traduce erroneamente l'originale "cabaret" con "vaso" e non con il corretto "vassoio", aggiungendo ulteriore ambiguità ad un episodio già poco chiaro. Nell'equivoco erano già caduti numerosi artisti, soprattuto francesi, che, anche grazie al successo editoriale de Le mémorial, nel corso del XIX secolo avevano riprodotto il gesto di Napoleone in immagini dove prevalente è la rappresentazione o di un vaso rotto o di un servizio di porcellana in frantumi in seguito al rovesciamento di un vassoio.

All'incidente seguì la brusca partenza di Napoleone dal palazzo accompagnata dalle minacce di far riprendere le ostilità entro ventiquattro ore, di cui è rimasta l'illustrazione di Couché.