L'eredità di Napoleone
Letteratura
Nel 1807, anno dell’ultima visita di Napoleone in Friuli, Quirico Viviani inseriva nelle sua Canzoni militari il Ritratto di Napoleone, testimonianza di un’entusiastica fede nell’imperatore e nel suo governo (vedi digitalizzazione dell'originale conservato nella Biblioteca Florio).
La canzone, è una delle tante manifestazioni letterarie, storiche e artistiche che attestano il passaggio di Napoleone nelle nostre terre.
La prima in ordine cronologico è l'Elogio di Napolione Bonaparte, componimento di autore anonimo pubblicato nel 1797 a Venezia (ma già uscito un anno primo a Bologna) in cui il generale francese viene dipinto come un eroe paragonbile, significativamente, a Scipione l'Africano.
Ma è dopo il 1805, anno in cui Napoleone diviene re d’Italia, che il culto della sua personalità raggiunge l’apice, stimolando una numerosa letteratura encomiastica locale di cui il Ritratto del Viviani è emblematica testimonianza. Oltre a Viviani, di cui ricordiamo anche a cantata Nell’anniversario dell’incoronazione di S. M. Napoleone I in Re d’Italia, si segnalarono Giuseppe Greatti di cui si conserva nella Biblioteca l'Oracolo di Pronea, scritta in onore dell'imperatore, e Domenico Sabbadini con il suo Vaticinio scritto in onore del primogenito di Napoleone.
Storiografia
Rientra fra le opere di propaganda anche Le mémorial de Sainte-Hélène del conte Emmanuel de Las Cases (1766-1842) consigliere di Stato e segretario di Bonaparte a Sant'Elena per oltre un anno. Le mémorial, uscito in prima edizione in due volumi nel 1824, fu un vero successo editoriale, tradotto in tutta Europa e in America e stampato anche in edizioni riccamente illustrate come quella conservata nel fondo della Società Alpina Friulana della Biblioteca scientifica sotto presentata.
Opere storiografiche in senso stretto sono, invece, l'Histoire de Napoléon di Jacques Marquet de Montbreton de Norvins (1769-1854) pubblicata a Parigi nel 1827 e immediatamente divenuto un grande successo editoriale e l'Histoire de l'empereur Napoléon di Paul-Mathieu Laurent de L'Ardeche (1793-1877) pubblicata nel 1839 e subito tradotta in italiano da Antonio Lissoni come dimostra la copia conservata in Biblioteca Florio.
Carattere popolare e aneddotico ha infine Napoleone e la sua famiglia di più autori uscita in origine in dispense settimanali composte di otto pagine più una contentente un disegno o un ritratto. Nella Biblioteca Florio è presente l'edizione rilegata a cura del tipografo veneziano Cecchini.
Arte
Testimonianza, invece, della fine degli entusiasmi che avevano accompagnato Napoleone almeno fino al 1812 (anno della disfatta nella campagna di Russia), è la Statua della Pace.
Commissionata nel 1807 perché ricordasse il Trattato del 1797, fu realizzata a Milano dallo scultore Giovanni Battista Comolli e nel 1813 fu trasferita a Campoformido con l'intenzione di essere innalzata su un piedistallo; ma la caduta di Napoleone a Lipsia e l'arrivo degli austriaci in Friuli determinarono l'interruzione dei lavori e l'abbandono della statua sino al 1818 anno in cui fu trasportata a Udine “senza alcuna opposizione da parte dell’amministrazione comunale né dei cittadini di Campoformido” (Geatti, 1997). Su progetto dell'architetto Valentino Presani, la statua venne collocata nella piazza Contarena (attuale piazza Libertà) e solennemente inaugurata il 18 dicembre 1819.
Codice civile
L’eredità più significativa dell’operato napoleonico fu senz’altro il Code Napoléon, uscito in edizione originale nel 1804 e immediatamente tradotto in italiano nel 1806, come dimostra l’edizione conservata in Biblioteca Florio. Il Code riassume l'esperienza giuridica dell'Ancien Régime ed è alla base del diritto moderno per la particolare attenzione agli interessi della borghesia e l'introduzione della tutela della proprietà privata, la definizione dei diritti e doveri dei cittadini e la soppressione dei diritti feudali, il riconoscimento dei diritti della donna, la dichiariazione della laicità dello stato, l'istituzione dell'istruzione elementare obbligatoria.
Una significativa presentazione del Codice è l'opera Sopra le leggi del codice Napoleone del giurista Francesco Foramiti (Cividale del Friuli 1760 - Venezia 1843), fine conoscitore della cultura francese e traduttore (da una versione francese) dell'intero Corpus Juris Civilis.
Subito furono emanati anche i Regolamenti attuativi. Nella Biblioteca Florio è conservato il Regolamento per il registro e tassa degli atti valido per il Regno d'Italia.