Palazzo Florio (foto Brisighelli)

I luoghi

Due sono gli edifici a Udine più legati alla figura del generale e marcati dalle sue azioni: palazzo Florio e palazzo Antonini-Belgrado.

 

Palazzo Florio
Fortemente voluto da Francesco e Daniele Florio, figli di Sebastiano a cui la Reppublica di Venezia conferisce nel 1725 il titolo comitale (vedi lo stemma di famiglia sulle tombe dei conti Florio), il primo nucleo viene edificato a partire dal 1763 dall'architetto Luca Andrioli sui resti di un fabbricato cinquecentesco preesistente nella contrada S. Cristoforo. Al piano nobile di questa dimora, Daniele fa collocare, come molte famiglie nobili del tempo, la Biblioteca, le cui collezioni di gusto enciclopedico, si attestano tra le più ricche del Settecento udinese. 
Dal settembre 1797 il palazzo divenne la residenza udinese del conte Johann Ludwig von Cobenzl, inviato da Vienna come capo della delegazione asburgica per condurre le trattative di pace con i francesi. In particolare, le riunioni si tennero nel salone della biblioteca che, come scrive, in maniera suggestiva, D'Agostini nel primo volume dei Ricordi militari del Friuli "fu muta testimone delle tante discussioni avvenute fra quei mercanti di compensi in sudditi e rendite!" (p.111).

Nel 1980 viene ceduto all'Università dalla contessa Giuliana Canciani, vedova dell'ultimo erede della famiglia Florio, Francesco, detto Cino, scomparso tragicamente nella battaglia di Tobruk nel 1940.
Un'analisi approfondita delle carte d'archivio e dei rendiconti relativi all'edificazione del palazzo e le varie fasi della ristrutturazione è presentata nel saggio di Gino Valle e Diana Barillari contenuto nel volume L'Università del Friuli. Vent'anni.

Ippolito Nievo nel decimo capitolo delle sue Confessioni di un italiano (1858) ambientò nel palazzo l'incontro tra Carlo Altoviti e Napoleone (vedi digitalizzazione).

Palazzo Antonini-Belgrado

Edificato nel corso del Seicento come una delle residenze in città della famiglia Antonini, assume il nome di Antonini-Belgrado nel 1803 quando la contessa Margherita Eleonora Costanza Antonini si unì in matrimonio con il conte Orazio di Belgrado. 
All'epoca dei fatti riportati diventa anche la residenza del marchese di Galloministro di Napoli a Vienna, che qui nel marzo 1797 riceve Napoleone per un lungo colloquio diplomatico. Dopo la firma del trattato (17 ottobre) il generale, con Giuseppina, partecipa, la sera del 22, a una cena organizzata in suo onore dalla nobiltà udinese. 

Al suo ritorno in Friuli nel 1807 Napoleone, insieme a Giuseppina, dormì qui due notti, dal 10 al 12 dicembre, ospite dei conti Antonini Belgrado. A ricordo del soggiorno di Bonaparte, sulla facciata è stata posta una lapide commemorativa.

Dopo il passaggio di Napoleone, Margherita Antonini fece decorare una sala del palazzo con un intonaco su cui è dipinto uno scialle con api dorate, simbolo degli antichi re Merovingi e dell'operosità francese. Da allora la sala prende il nome di Sala dello scialle. Questo scialle fu donato a Margherita da Napoleone e la donna, che lo indossava nelle serate di gala, volle che servisse da modello per decorare la Sala.