Vincenzo Joppi (1824 - 2024: 200° anniversario della nascita)

Vincenzo Joppi e la bibliografia per la storia del Friuli

Cenni biografici

1824 - 2024
200° anniversario della nascita

Vincenzo Joppi (Udine, 28 maggio 1824 - Udine, 1 luglio 1900), figlio di farmacista si laureò in medicina all'Università di Padova nel 1848, in chirurgia nel 1849 e ottenne nel 1850 il diploma in ostetricia.
Da subito intraprese la carriera di medico in vari paesi della provincia e infine a Udine, dove dal 1860 ricoprì l'incarico di medico carcerario.
Parallelamente mantenne vivi i suoi interessi storici e bibliografici, assumendo sempre maggiori impegni di carattere culturale nella società udinese.
Fu però nel 1878 che fece la grande scelta: lasciò la professione di medico per assumere il ruolo di bibliotecario della Civica Biblioteca di Udine.
La Commissione di concorso nello stendere il suo giudizio, aveva evidenziato che «è noto com’egli, meglio di alcun altro dal Liruti in qua, possegga la cognizione esatta e profonda della Bibliografia friulana antica e moderna in tutte le sue vaste diramazioni».
Negli anni seguenti Vincenzo Joppi onorò quel giudizio divenendo il punto di riferimento per tutti gli studiosi che si dedicarono, in Patria, o fuori allo studio della storia, dell'arte, della lingua e della cultura friulana.
La biografia completa nel Dizionario biografico dei friulani.

 

Vincenzo Joppi «consigliere e suggeritore» di bibliotecari e bibliografi

Fra i 220 libri, opuscoli e articoli che il nipote Antonio Battistella cita in appendice alla sua Commemorazione scritta nel 1900, a pochi mesi dalla morte dello zio, non ce n’è nessuno che possa essere ricondotto al genere letterario della bibliografia. Si trovano edizioni di statuti comunali e regolamenti; contribuiti riguardanti opere d’arte, artisti o letterati friulani; notizie di personaggi della storia friulana; memorie e cronache storiche; testi poetici; recensioni (come quella alla Bibliografia di Valentinelli: vedi digitalizzazione) e tanto altro ancora, ma nessuno scritto bibliografico in senso stretto. Eppure senza il suo aiuto le bibliografie di Valentinelli e di Occioni Bonaffons sarebbero state molto più povere di schede, come loro stessi riconoscono esplicitamente. Valentinelli così scrive a p. V della Premessa: «coloro soprattutto a’ quali vado debitore della più sentita riconoscenza sono i fratelli Vincenzo ed Antonio Joppi, i quali non solo posero in Udine a mia disposizione le ricche loro raccolte, ma precorsero volonterosi i desiderj, coll’indicarmi molte opere che sfuggirono le mie ricerche».

Altrettanto significativo il ringraziamento di Occioni Bonaffons a p. XIII della Prefazione al primo volume: «… aggiungo gli altri per la cui sapiente cortesia l’opera potè riuscire meno incompleta, in modo speciale l’infaticabile amico mio dott. Vincenzo Joppi, bibliotecario comunale, a cui devo se molte ricerche riuscirono non infeconde, e che mi aiutò nella intelligente correzione di tutto il lavoro». Ringraziamento così ribadito nel terzo volume (p. IV): «Non meno calde espressioni di riconoscenza si abbia il dott. cav. Vincenzo Joppi, il cui nome è un elogio…».

In effetti Joppi, fu il vero e proprio deus ex machina di bibliotecari, bibliografi, storici e studiosi non solo locali ma anche italiani e stranieri (Giuseppe Marchetti in Friuli, uomini e tempi, lo definisce «consigliere e suggeritore di tutti»), per la competenza bibliografica e per la preparazione storica, paleografica e diplomatica che possedeva. Testimonianza di questa attività furono le tantissime opere di cui fu ispiratore o a cui collaborò o di cui preparò i materiali, opere, forse, altrettanto numerose del pur cospicuo numero di libri e articoli da lui firmati. Battistella nella Commemorazione (p. 26 e segg.) cita: Valentinelli per il suo Saggio bibliografico del Friuli (1861); T. A. Crowe e G. B. Cavalcaselle per la loro opera sulla pittura in Italia (A history of painting in North Italy. London, John Murray, 1871); Cipolla per le sue Fonti edite della storia della regione veneta (1882); Boehmer per la sua Verzeichnis rätoromanischer Literatur (1883) a cui «diede un accuratissimo studio sulla bibliografia friulana»; e molti altri (vedi digitalizzazione).

In questo senso, correttamente, Francesca Tamburlini nel redigere la Bibliografia delle pubblicazioni contenuta nel volume Vincenzo Joppi 1824-1900: atti del convegno di studi, Udine 30 novembre 2000 (Udine, Forum, 2004) include anche i «lavori in cui egli ha contribuito, per così dire, dietro le quinte».

Ottima sintesi delle sue competenze bibliografiche e storiche è lo scritto Udine prima del 1425 (prefazione a: Statuti e ordinamenti del comune di Udine): il suo lavoro «più celebrato» in cui «disegna le condizioni del popolo friulano in quegli anni nei quali a poco a poco esce dallo stato di semi-barbarie in cui era stato avvolto nei secoli precedenti» (Leicht, L’opera di vincenzo Joppi)

Infine una curiosità: prima di essere bibliotecario Joppi fu medico e di questa esperienza rimangono due scritti citati nel Saggio di bibliografia medica friulana (1848-1948) di Oscar Luzzatto.