Giuseppe Valentinelli (1874 - 2024: 150° anniversario della morte) (foto del fotografo veneziano Antonio Perini)

Giuseppe Valentinelli e la "Bibliografia del Friuli"

Cenni biografici

1874 - 2024
150° anniversario della morte

Giuseppe Valentinelli (Ferrara, 22 maggio 1805 - Padova, 17 dicembre 1874) si trasferì con la famiglia a Padova già nel 1808; qui completò gli studi nel Seminario cittadino, fu ordinato sacerdote nel 1829 e si laureò in filosofia nel 1833 e in teologia nel 1834. Per alcuni anni fu parroco a Piove di Sacco e insegnante di filosofia al Seminario di Belluno.
Già nel 1838 aveva però deciso di seguire la sua passione assumendo la direzione della Biblioteca del Seminario di Padova. Nel 1841 giunse dunque alla Biblioteca Marciana, dove fu vicebibliotecario fino al 1845, quando ne divenne prefetto.
Viaggiò molto in Europa, visitando le più importanti biblioteche alla ricerca di materiali bibliografici, dei quali dava poi conto pubblicando saggi sulle maggiori riviste italiane ed austriache.
Fu proprio mentre si dedicava alla storia del Friuli, editando importanti raccolte di documenti, che rilevò la necessità di poter disporre di bibliografie ragionate. Nel 1855 pubblicò a Zagabria la Bibliografia della Dalmazia e del Montenegro (con i Supplementi del 1862) e quindi la fondamentale Bibliografia del Friuli, edita a Venezia nel 1861, nella quale descrisse e indicizzò ben 3.655 opere.
La biografia completa nel Dizionario biografico dei friulani.

 

I criteri di compilazione della Bibliografia

I moderni studi specializzati evidenziano che l'attività di compilare una bibliografia è il risultato di una ricerca guidata da procedure biblioteconomiche caratterizzate da specifici momenti e riferimenti che assicurino la qualità di quanto si produce.
Tali momenti e riferimenti possono essere così riassunti:

  1. chiara definizione del contenuto che si intende documentare;
  2. scelta dei materiali (e dei supporti) che in essa siano descritti e illustrazione dei criteri di selezione;
  3. raccolta dei titoli e scelta delle fonti;
  4. descrizione delle diverse risorse (sia intese come documenti, sia come parti di questi) secondo stili di citazione enumerativi o analitici (che prevedono anche note esplicative);
  5. creazione di un codice di riferimento a corredo di ciascuna unità richiamabile negli indici;
  6. organizzazione del materiale secondo un criterio di allestimento ben definito. Tre sono i criteri sostanzialmente utilizzati: cronologico, alfabetico e sistematico;
  7. presenza di indici in funzione delle specifiche caratteristiche della bibliografia e dei lettori ai quali è destinata;
  8. compilazione di una premessa in cui siano presentati i criteri, le scelte e la struttura complessivo del lavoro.

Venendo ora a esaminare la Bibliografia del Valentinelli, vediamo che in che modo e con quali risultati essa tenga conto dei momenti e riferimenti sopra esposti.

Relativamente ai contenuti, nel Proemio Valentinelli riferisce che la composizione di un sua precedente memoria letta nel 1856 alla Società boema delle scienze di Praga su sollecitazione del governo austriaco, per il tramite dell'Accademia di Vienna, e pubblicata nel 1856 con il titolo Degli studi sul Friuli, aveva costituto l'occasione per la costituzione di un'embrionale bibliografia friulana la cui completa realizzazione avrebbe reso necessaria «una bibliografia subbiettiva, cioè la descrizione di quelle opere il cui soggetto si riferisce interamente alla storia del Friuli». La medesima Accademia delle scienze di Vienna giudicò tale opera «desideratissima», al fine di far conoscere una terra - facente parte dell'impero - immeritatamente trascurata, e incaricò il bibliotecario della Marciana a darne «vita e forma» sovvenzionandone la pubblicazione avvenuta nel 1861.

Quanto alla scelta dei materiali, la Bibliografia registra solo «i libri a stampa» pubblicati in Friuli o attinenti al Friuli, italiani e stranieri dall'origine della stampa al 1861. Rimangono esclusi i manoscritti a causa della loro «ingente massa» e della difficoltà di «coordinarli secondo famiglie ed importanza, ad un lavoro bibliografico». Del resto, nel 1857, a firma dello stesso Valentinelli, era stato pubblicato a Vienna il Catalogus codicum manuscriptorum de rebus Foroiuliensibus, che è analitica descrizione dei manoscritti conservati nella Biblioteca Marciana.
Per Friuli, Valentinelli intende non solo il territorio «già soggetto alla repubblica di Venezia», ma anche «l’ illirico, ora circolo di Gorizia».
Relativamente alle fonti l'autore fa riferimento innanzitutto alle raccolte della Biblioteca Marciana di cui era bibliotecario, ma è nel Proemio si premura di ricordare l'«intelligente e amorosa cooperazione di alcuni Friulani, cultori appassionati della patria storia». In particolare: Jacopo Pirona, bibliotecario dell'Arcivescovile di Udine; Fantoni, bibliotecario del Capitolo di Cividale; Candotti, podestà di Gorizia; Doliac; Muschietti canonico di Portogruaro; e soprattutto i fratelli Vincenzo e Antonio Joppi.

Le opere sono descritte seguendo un modello che la moderna bibliografia definirebbe misto fra l'iconico e il linguistico: i titoli sono riportati rispettando le caratteristiche dell'originale, il nome dell'autore è registrato nel corpo del titolo e dato in corsivo «per attirarvi l'attenzione del lettore», i nomi dell'editore e dei luoghi di pubblicazioni sono dati nella forma originale; di ogni libro è indicato anche il formato. Molte schede sono corredate da cenni di contenuto relativi a riferimenti bibliografici e richiami a pubblicazioni che ne hanno parlato, a nuove edizioni dell'opera stessa, a un suo breve sunto e a eventuali giudizi altrui. La presenza di contributi contenuti in volumi o giornali (spogli) è segnalata da rinvii come "sta in" "stanno in".

L'ordine delle schede nella Bibliografia è segnato da un numero progressivo generale da 1 a 3655. All'interno di ogni sezione le opere sono elencate in sequenza cronologica e la presenza di nuove edizioni della stessa opera è segnalata con una lettera dell'alfabeto in minuscolo.

La Bibliografia è organizzata sistematicamente secondo i nomi dei luoghi: la prima voce è relativa ai libri dedicati al Friuli in generale; seguono, in ordine alfabetico, i nomi dei luoghi maggiori e minori; solo per i luoghi maggiori Valentinelli prevede un ulteriore articolazione nelle seguenti sezioni: topografia e idrografia; storia civile, ecclesiastica, scientifica, letteraria. artistica e archeologica. All'interno delle sezioni gli scritti sono elencati cronologicamente (ma nei luoghi minori quest'ordine non è sempre rispettato). A complemento di queste sezioni Valentinelli aggiunge anche gli scritti occasionali, «cioè quelli pubblicati per avvenimenti di principi, dignità ecclesiastiche, laicali, prime messe, predicazioni, monacazioni, lauree, nozze, decessi».
I nomi dei luoghi sono dati in italiano a cui segue, per i luoghi maggiori, il latino, il friulano, lo sloveno, il tedesco secondo l'ordine cronologico dei popoli che si sono succeduti nel governo del territorio.

Completano la Bibliografia due indici: «personale» cioè degli autori e delle persone nominate (soggetti biografici), e «delle cose» (soggetti) con le scopo di «agevolare le più minute ricerche». Negli indici il riferimento è al numero di pagina.

Nell'opera è presente un Proemio dove l'autore appunta i criteri e le scelte seguite nella compilazione. Significativa la chiusa dove Valentinelli esprime la convinzione che, per quanto accurata e diligente sia la ricerca e coerente la procedura biblioteconomica adottata, una bibliografia non sarà mai completa, presentando lacune e inesattezze che solo un lettore benevolo e disposto a contribuire per migliorarla, potrà ridurre. Per questo aggiunge come sottotitolo all'opera la parola Saggio.

In definitiva, una bibliografia ben impostata ancora attuale, ma con alcuni difetti, il più evidente dei quali è il rimando dagli indici al numero di pagina e non a quello della scheda: pecca che impedisce una veloce identificazione rallentando la consultazione.