La documentazione d’archivio conservata ai Fondi speciali è strettamente collegata alla storia del sistema bibliotecario d’Ateneo, a quella della nostra università e, più in generale, al suo territorio.
Preziosi sono i fondi archivistici, donati o acquisiti nel corso degli anni, e qui conservati, in prospettiva di nuova valorizzazione e che contribuiscono, oggi, a tramandare e arricchire la memoria collettiva, in particolare quella del Novecento. Si tratta di collezioni di figure significative del mondo della cultura, delle professioni e delle arti che hanno lasciato traccia del loro lavoro, dei loro interessi che, in ambito scientifico, si definiscono anche archivi personali e/o archivi culturali, archivi d’autore.
Il fondo archivistico si è formato, nel corso del tempo, in seguito all’azione del singolo soggetto produttore che nell’espletare la sua attività, personale e professionale, ha prodotto e raccolto documenti seguendo, il più delle volte, logiche personali e funzionali alle esigenze di utilizzo.
Questi archivi, spesso in stretta relazione coi fondi librari, sono costituiti da una ricca varietà di documenti eterogenei fra loro, perlopiù cartacei come ad esempio gli epistolari familiari, professionali e scientifici, carteggi con enti, associazioni, privati, le annotazioni manoscritte e dattiloscritte, le relazioni, gli articoli e gli appunti preparatori, editi e inediti, relativi all’opera dell’ingegno (pubblicazioni, conferenze, presentazioni), cartoline, fotografie, diari, attestati, documenti musicali, certificati e attestati vari, ricevute di pagamenti, cartoline illustrate, biglietti da visita e di omaggi, partecipazioni di matrimonio e di lutto, ritagli di giornali e rassegna stampa, estratti e opuscoli, inviti e programmi di convegni, brochures di mostre e eventi, dispense, depliant, inserti vari.